NAS Pescara: deferito il gestore di una mensa ospedaliera per frode in pubbliche forniture

I Carabinieri del NAS di Pescara hanno scoperto che una società di gestione della mensa di un ospedale civile in Provincia de L’Aquila aveva contravvenuto agli obblighi di contratto fornendo derrate alimentari diverse e di qualità inferiori rispetto a quanto pattuito. In particolare, i militari del Nucleo, nel corso di un’attività ispettiva, avevano rinvenuto del pesce surgelato con data di congelamento di quasi 24 mesi prima quando il capitolato d’appalto prevedeva una fornitura con data di congelamento non anteriore a 6 mesi. Il titolare della ditta, con sede in Roma, è stato deferito alla competente Procura della Repubblica.

Fil di ferro in una pizza, giovane grave

Ancora gravi le condizioni di un giovane di Bologna dopo aver ingerito un fil di ferro in una pizza.Ad un mese di distanza restano gravi le condizioni, anche dopo aver subito vari interventi.
Il pezzo di fetto che ha ingerito, e che gli è stato rimosso dall’esofago dai medici del Sant’Orsola, a quanto pare era una sorta di sottile filo di ferro, della lunghezza di qualche centimetro. Un’ipotesi, che sara’ eventualmente da verificare, è che possa essersi staccato da una spazzola del tipo utilizzato per pulire i forni a legna.

Nas Firenze: alimenti cinesi privi di tracciabilità e carenze igienico-sanitarie, sequestrati oltre 2.500 confezioni pasta e 100 kg. di carne bovina

I Carabinieri del NAS di Firenze hanno proceduto al sequestro totale di 2.578 confezioni di pasta e bevande in due distinte attività: un supermercato della grande distribuzione e una impresa di import export entrambi gestiti da cittadini cinesi. Gli alimenti sequestrati, tutti di provenienza cinese, erano privi di idonea documentazione attestante la tracciabilità. Ai titolari, segnalati alle Autorità Sanitaria e Amministrativa, sono state inoltre contestate violazioni amministrative per un importo pari ad euro 3 mila.

Sempre il NAS di Firenze ha “pizzicato” un autotrasportatore che aveva poco prima scaricato nella zona ingresso merci, area esterna di un supermercato, circa 100 kg. di carne bovina e suina fresca non confezionata riponendola su di un normale carrello metallico per la spesa foderato approssimativamente con del cartone in loco reperito e destinato allo smaltimento. I dipendenti della ditta di trasporti, un cittadino peruviano e uno filippino, sono stati segnalati all’Autorità amministrativa e sanzionati di mille euro.

Intervista a Dino snc Paola Nicolosi...il post covid 19

Buongiorno, può presentare la sua azienda (produzione, trasformazione, servizi etc.) e dirci quale è il mercato di riferimento: locale, nazionale internazionale

La nostra azienda si occupa di beverage, abbiamo brevettato una macchina Spremisalute, unica al mondo che con la stessa macchina si possono spremere sei tipi di frutti diversi,  fra cui l’ananas freschi a freddo.

Siamo presenti nel mercato nazionale e in sviluppo quello internazionale. www.dino.bio

Può dirci come è nata l’idea di attivare questa sua attività? E’ un’azienda di famiglia o appartenuta ad altri prima di Lei?

 

L’azienda nasce da uno studio di medicina funzionale, quindi i benefici delle spremute fresche a freddo, come prevenzione per la buona salute, da lì è scaturito il bisogno di ideare e poi brevettare una macchina che riusciva a fare questo.

 

Quali sono le ricadute che il COVID19 ha avuto sulla sua attività’?

Naturalmente l’effetto COVID con la totale chiusura di tutti i bar dove siamo presenti, ha paralizzato sia l’apporto eçonomico delle macchine installate e naturalmente il blocco del potenziale altro sviluppo.

 

Quanto incideranno secondo Lei le nuove restrizioni poste in essere  sul suo comparto di riferimento e sulla sua attività?

Penso che ancora ne avremo per il ritorno alla normalità, perchè c’è panico da parte della gente a frequentare luoghi pubblici, a parte i  disagi che ci sono di fare le file per evitare assembramenti.

Quali strategie estere, se le conosce, ritiene interessanti che secondo lei possono essere replicate? Sicuramente appena si torna alla normalità ci vogliamo affacciare al mercato estero, perchè i consumi delle spremute sono doppi rispetto all’Italia.

 

 

Chi in questo periodo le è stato vicino?

Quello che io mi aspettavo per sentirmi tutelata era l’intervento immediato dello Stato e dalle banche, ebbene ad oggi l’unico beneficio che abbiamo ricevuto è stato, 600,00 euro per due mesi, non voglio iniziare a fare commenti negativi, rischierei di non finire più, ma presumo che riuscite ad immaginarli.Le banche ad oggi nessun aiuto nuovo, se non la sospensione delle rate del mutuo, che comunque non potevano essere pagati per assenza assoluta e permanente di lavoro e quindi di introiti.

 

Quali strumenti è necessario attivare per poter risollevare il suo comparto e la sua categoria?

Sicuramente per poterci risollevare abbiamo di bisogno:Sospensione di tutti i pagamenti, nuovi finanziamenti con almeno due anni di pre-ammortamento e con una parte a fondo perduto e benefici per le nuove assunzioni dei dipendenti.

Come si relazionerà da oggi in poi con i suoi clienti e con i suoi fornitori?

Sicuramente dopo questa esperienza non metterò mai più e per nessun motivo l’azienda a rischio fallimento.Con i clienti farei delle assicurazioni per i crediti, mancati incassi in caso di Pandemie o calamità varie, con i fornitori avrei la pretesa che loro facessero la stessa cosa con noi.

·-

Modificherà il suo approccio nella gestione della sua attività?

 

Ovvio che modificherò la gestione aziendale, mettendo delle somme da parte per affrontare imprevisti di mancato guadagno.

Descriva quello che ritiene importare...

Sicuramente una più idonea gestione dei soldi pubblici, che in questo momento specifico lascia molto a desiderare, come se le misure agevolate nascessero per essere assegnate a chi non ne ha un bisogno indispensabile per continuare a fare impresa o ancora peggio progetti fantasma.

Le linee guida del OMS e del ISS dicono che ogni persona deve consumare almeno 400 grammi di frutta al giorno, per potenziare le difese immunitarie, (oggi più che mai indispensabili) la cosa è al quando impossibile per i bambini e per gli anziani, visto i problemi di inappetenza, cosa invece fattibile con una spremuta al giorno, molto più facile da consumare; pertanto il ministero della salute, delle politiche agricole e dell’istruzione dovrebbero indire un progetto.

 

 

DINO Snc è una società che si avvale dell’opera di Ippocrate srls per l’automazione industriale dei processi di spremitura a freddo delle melagrane, degli ananas, del pompelmo rosa, del limone, del mandarino e dell’arancia e la distribuzione della frutta avviene presso le piattaforme dei punti vendita. La società affida le proprie macchine con contratti personalizzati.
La Dino nasce dall’unione di professionisti nel settore della scienza alimentare e da trent’anni di esperienza produttiva.
L’amore per la terra, il rispetto della natura, la tutela dell’ambiente ed il benessere per l’uomo sono valori che accompagnano ogni giorno l’operare della Dino, specializzata nella produzione e distribuzione nel campo dell’Ortofrutta ed in particolare in quello agrumicolo di prodotti Convenzionali, Biologici e Biodinamici.
Le ricerche medico-scientifiche e gli studi sull’alimentazione naturale rappresentano oggi un nostro punto di forza ed avvalorano ogni nostra scelta.
Spinta da attenti studi condotti in passato dai nostri esperti, la Dino si è specializzata negli anni alla selezione e distribuzione del frutto del Melograno e nella fornitura di attrezzature utili alla sua spremitura.
Oggi la nostra rete distributiva di Melagrana da spremere rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale, fornendo giornalmente migliaia di attività come bar, ristoranti, centri estetici, palestre, etc…

Carabinieri NAS: sequestri e denunce in tutta Italia.

Nei giorni scorsi i Carabinieri del N.A.S. di Bologna, nell’ambito della vigilanza sul commercio di alimenti etnici, hanno controllato un’azienda d’importazione di carne estera e sequestrato circa 5,5 tonnellate di carne congelata, proveniente dal Regno Unito e Olanda, poiché priva di controlli sanitari. La carne sequestrata, pari ad un valore di 110mila euro circa, era pronta per essere immessa nel commercio al dettaglio. L’azienda è stata segnalata al dipartimento di sanità pubblica che avvierà il provvedimento di sospensione dell’attività.

Il NAS di Parma, ha effettuato un’ispezione all’interno di uno stabilimento di lavorazione di carni, sito nella provincia di Modena, rinvenendo circa 20mila cartoni per l’imballaggio, in pessime condizioni igienico sanitarie. Il materiale è stato interamente sequestrato ed il legale responsabile denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica modenese.

Al termine di una serie di controlli a depositi all’ingrosso di prodotti ittici, i Carabinieri del NAS di Palermo hanno sequestrato 1 tonnellata di mitili poiché detenuti in cattivo stato di conservazione e denunciato in stato di libertà il legale responsabile. Mentre in un altro ingrosso hanno sequestrato l’intero deposito, perché privo di registrazione sanitaria e tenuto in pessime condizioni igieniche nonché prodotti ittici pari a 2 tonnellate tra pesce spada, gamberi, calamari, totani e tranci di smeriglio, poiché privi di documentazione attestante la provenienza. Il valore della merce e del deposito sequestrato ammonta a 150mila euro circa.

Mercato, imprese come rispondere alla crisi... Parola all'Onle Paolo Russo

Per poter comprendere come sostenere le imprese agroalimentari in questo momento socio economico più unico che raro ( per fortuna) abbiamo rivolto alcune domande a Paolo Russo, politico di  grande esperienza. Sin dal 2008, giovane deputato, ha posto in essere numerose normative a sostegno del comparto, lottando sempre per consentire sia ai piccoli che ai grandi imprenditori italiani di ottenere norme e strumenti adatti per essere concorrenziali sul made in Italy.

 


1. Buongiorno on.le lei per anni è stato membro della commissione agricoltura della Camera, oltre ovviamente a presiederla, oggi è invece in quella Bilancio, quindi ha ben chiara la situazione del settore agroalimentare Italiano, ci può dire cosa ha comportato la Pandemia Covid 19 per il mer-cato italiano e soprattutto per le imprese?
Abbiamo rilevato un problema enorme di domanda, di mercato. Pensi a tutto il mercato HoReCa che da un giorno all’altro si è azzerato in Italia e nel mondo. A tutto questo si aggiunge la crisi di liquidità che investe tutti. Il crollo della domanda turistica ci mette il resto ed alimenta la sofferenza delle im-prese agricole che scontano lo strutturale nanismo e la parcellizzazione della proprietà agraria.
2. I maggiori danni, quali e come si sono concretizzati o caratterizzati?
Il floroviavismo rappresenta il paradigma di questa crisi, ma anche il vitivinicolo sta scontando una emergenza senza precedenti. I grandi prodotti a marchio del nostro Paese sono tutti sotto attacco e be-ne ha fatto il Governo a prevedere una risorsa aggiuntiva per sostenere gli indigenti e quindi il mercato del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, dei prosciutti, dei pomodori. Tutte misure che aiutano appena il comparto per il quale occorrono però straordinari interventi strategici.
3. Quanto incideranno secondo Lei le nuove restrizioni poste in essere sul suo comparto relativo alla Mozzarella di Bufala, Vino, ortofrutta e quanto altro?
La Mozzarella sconta il fatto che essendo un prodotto fresco e di immediato consumo ha avuto una brusca caduta della domanda. La contrazione è stata di oltre il 50% e pensare di lasciare che il tempo da solo lenisca e sani questa criticità è da irresponsabili. Occorre subito una misura specifica che so-stenga l’acquisto del latte di bufala campano DOP anche per altri usi, tipo l’utilizzo per la produzione di alimenti per animali, evitando che le stalle chiudano sommerse dai debiti e dal latte non ritirato dai caseifici. Il vino e l’ortofrutta dove la raccolta delle ciliegie e delle pesche rischia un crollo verticale che farà anche impennare i prezzi al consumo, avrebbero subito bisogno di manodopera utilizzabile e specializzata che non ha niente a che vedere con l’inutile provvedimento ideologico di regolarizzazio-ne degli immigrati, e poi di sostegno, cancellando ogni tassa, rata di mutuo, tributo e contribuzione per l’intero anno. Uno sforzo straordinario va fatto sui mercati internazionali alimentando quella agricoltu-ra duale: capace di cogliere la vendita dei prodotti sotto casa ed anche a migliaia di chilometri di di-stanza in mercati ricchi che apprezzano il brand Made in Italy a prescindere.
Siamo riusciti a far approvare una batteria di emendamenti a mia firma al dl liquidità a sostegno della filiera agroalimentare italiana, per sostenere le imprese nelle attività di digitalizzazione e per aiutare le nuove imprese, ma c’è ancora tanto da fare e presto.
Insomma mi faccia passare una battuta: se proprio si vuole aiutare l’ambiente invece degli strani incen-tivi ai monopattini, si investa sulla rottamazione del parco macchine agricole circolanti. Il risultato in termini ambientali sarebbe significativo e lo sarebbe ancor di più sulla competitività delle imprese agricole.
4. Secondo lei la pandemia rafforzerà il made in Italy o l’Italian sounding ?
Siamo il Paese con il più alto numero di prodotti a marchio, siamo i primi esportatori al mondo per verdure ortaggi, melanzane, pomodori, carciofi, tra i primi per mele castagne, nocciole, spinaci, lentic-chie, ceci e fagioli: come potremmo non uscire vincenti se valorizzassimo questa biodiversità del gusto e della storia.
Da ogni tragedia si può uscire piegati ed introflessi, pigri e sconfitti dal pessimismo o con tanta voglia di fare aggredendo in chiave di modernità mercati inesplorati e nuove intraprese. Ovviamente tutto di-penderà da come il nostro Paese, il Governo, declinerà già nei prossimi provvedimenti quella priorità che tutti abbiamo capito essere la filiera agricola nazionale e l’autosufficienza agro alimentare.
La nostra non potrà mai essere un’agricoltura intensiva, ma distintiva sì. Una dimensione, questa, che potrebbe rendere la “portaerei” agroalimentare ancora più ampia nella gamma dei prodotti, più ricerca-ta nella qualità ed ancor più sostenibile dal punto di vista eco ambientale.
5. Chi in questo periodo è stato vicino alle aziende?
Le organizzazioni agricole hanno fatto quel che hanno potuto, il ministro si è cimentato in una disputa tutta ideologica, di cui nessuno sentiva il bisogno, sulla testa delle imprese agricole a proposito dei voucher e delle regolarizzazioni degli immigrati. Rilevo ancora poca consapevolezza circa la necessità di un grande piano culturale e sociale che ponga l’agricoltura nazionale al centro delle politiche di svi-luppo del nostro Paese.
L’Ismea, per esempio, ha compreso per tempo che andava subito reinventata una misura specifica che aiutasse le imprese agricole ed ha introdotto la nuova cambiale agraria fino a 25000 euro. Certo la co-pertura era largamente insufficiente ed andrà ovviamente rafforzata.
6. Quale strumento è necessario attivare per poter risollevare la crisi economica ?
Non esiste uno strumento magico, ma certo la prima misura che non costa, ma vale tanto è la burocra-zia: domande, documenti, certificati, rilievi, misure, ricevute, click e chi più ne ha più ne metta. Que-sta è l’occasione per cancellare ogni orpello burocratico che costa alle imprese ed alla macchina am-ministrativa. Poche regole, semplici, autoapplicanti e controlli severi.
7. Come si dovranno relazionare le imprese con i clienti e con i fornitori?
Accrescere la digitalizzazione dell’impresa, utilizzare le grandi e piccole piattaforme di vendita e pre-sentazione online. Fiere ed esposizioni nel mondo attraverso il web e tanta innovazione (nel dl liquidi-tà un mio emendamento ha rafforzato queste opportunità!).
8. Verrà modificato l’approccio delle aziende e come nella gestione delle attività?
Nuove strategie di approccio nella gestione aziendale, modernità, tanta formazione per accrescere il valore culturale degli operatori. In questo noi italiani siamo strepitosi quando integriamo conoscenza a storia, valore dei luoghi ad innovazione e ricerca.
9. Descriva quello che ritiene importante oggi per l’Italia e le imprese
Draghi, noto rigorista, non uno spendaccione assistenzialista, ha puntualizzato, già all’inizio di questa drammatica crisi, che andava alimentato il debito per sostenere le imprese ed averle pronte e vive per lo sprint della ripartenza. Solo così sarà possibile reggere la sostenibilità del debito del Paese.
Sostenere le imprese significa oggi zero burocrazia, anno sabbatico per tasse, mutui, versamenti, tariffe e bollette. E poi una liquidità capace di far fronte alle nuove sfide dei mercati. Questa è anche l’oc-casione per cancellare tutte le sanzioni che impediscono al nostro sistema agricolo di esportare in Russia per guerre diplomatiche che non possono gravare sempre e solo sui poveri agricoltori.